V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
giuseppe nuovo |
Inserito il - 06/06/2016 : 17:27:14 Ieri consueto appuntamento annuale col "MITO". Per chi non lo sapesse da oltre 15 anni il progetto MITO raccoglie, unico in Italia, le informazioni sugli andamenti di popolazione delle specie di Uccelli a distribuzione diffusa. L’importanza di queste informazioni è dimostrata dalla collaborazione con la Rete Rurale Nazionale (emanazione del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali), dal 2009, per il calcolo del Farmland Bird Index. A questo si aggiunge l’utilizzo delle informazioni raccolte da numerosi rilevatori per comunicare all’UE lo status e le tendenze demografiche di molte delle specie protette dalla Direttiva Uccelli. Con Angela ed Alice, noncuranti del caldo, della polvere di prima mattina ci siamo recati alconsueto quadrante (che visito da più di una decina d'anni). Si tratta del "quadrato WF96" compreso tra i comuni di Canosa, Andria e Barletta. E' una esperienza che nonostante il pressing dovuto ai tempi ristretti per completarlo, mi piace! Non solo perchè collaboro ad un progetto valido ed importante ma anche perchè visito un territorio che normalmente un birdwatcher non frequenta poichè non offre specie accidentali o particolarmente rare: passere d'italia e mattugie Passera mattugia:
211,41 KB cappellacce, gazze, ghiandaie e cornacchie grigie, gheppi, Gheppio in volo:
177,95 KB due pulli che attendono al nido su un traliccio:
Tortore dal collare, Colombacci e gli immancabili Piccioni domestici tortore selvatiche quest'anno particolarmente numerose Tortora selvatica:
260,42 KB Una solitaria Poiana Poiana:
283,41 KB e la Civetta Rondini, Rondoni e Balestrucci
Tordele negli oliveti Cinciallegre, Cardellini, Verzellini e Rampichini Upupe e variopinti Gruccioni (quest'anno mi sono apparsi in numero ridotto) Gruccione:
175,15 KB Ma la vera star per me è stata lei! L'Averla capirossa! Erano anni che non la trovavo nei punti standard del monitoraggio Averla capirossa:
[size=1] 236,46 KB. Note dolenti: la continua discesa che appare inarrestabile delle specie presenti; l'agricoltura sempre più intensiva e chimica; il consumo el suolo aggressivo; e discarche... tante discariche ai margini dei paesi e persino in piena campagna. |
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