V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
brandellodistoffa |
Inserito il - 24/10/2007 : 13:52:16 fotografato poco più di un'ora fa sulla murgia materana
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da fifone quale sono ho pensato che fosse una tarantola |
11 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
brandellodistoffa |
Inserito il - 04/11/2007 : 20:17:30 devo correggere le dimensioni, ho controllato la lunghezza della punta del bastone che ? di 7 cm, quindi la lunghezza dovrebbe essere la stessa. ciao Claudio |
rocco |
Inserito il - 27/10/2007 : 11:52:04 concordo pienamente con tutte le considerazioni fatte! in qualità di musicista popolare e appassionato mi sento di aggiungere che la "tarantola" è, per me, solo un simbolo dei malesseri temporanei di carattere psicologico. Personalmente dubito che si sia mai fatta la caccia alle tarantole, al contrario il fatto di identificare un problema di depressione profondo e di difficile comprensione con un animale reale facilitava la cura "suggestiva": il ballo sfrenato diventa una valvola di sfogo per il corpo, rompe le inibizioni e libera i sentimenti, con un reale effetto di soddisfazione e liberazione! Anche altri tipi di malattie psicologiche venivano identificati con il morso di animali, o con la presenza di vermi o serpenti all'interno del corpo: in questi casi entrava in campo la "guaritrice" che risolveva tutto con formule magico-religiose! e l'effetto placebo della suggestione curava tutti quanti!
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questa tarantola si era nascosta sotto una scopa, pronta a "pizzicare 'na carusa sott'alla gunnella" rocco |
angela corasaniti |
Inserito il - 25/10/2007 : 14:16:14 Ciao Claudio sono estasiata dalle tue foto e dal soggetto....vuoi farmi diventare ancora più verde?
Un benvenuto a Migdam Spero che questo sia il primo di una lunghissima serie di interventi. Vorrei precisare che le considerazioni su latrodectismo e tarantolismo non sono mie supposizioni ma le ho lette su un bellissimo articolo di Silvio Bruno comparso su "Umanesimo della pietra" del 1987 intitolato "Latrodectismo e tarantolismo nella realtà e nel folklore" di cui vi riporto qualche frase:
"Secondo più studiosi la terapia coribantica di alcune nevrosi che la fantasia popolare attribuiva al morso della tarantola, deriverebbe dalle feste dionisiache che si celebravano sulla collina Diulo situata presso le rive del fiume Galeso alla periferia di Taranto: quindi si banchettava, si beveva, si cantava, ma soprattutto si ballava fino allo sfinimento tutti insieme. Nell'Italia meridionale, ma specialmente in alcuni paesi della Puglia, c'è stato un intreccio tra latrodectismo e un insieme di pratiche magico-religiose precristiane che sono alla origine dell'antica terapia del tarantismo o ballo di San Vito o ballo della tarantola. Tale danza, in realtà crisi di isterismo, ha lo scopo di suscitare un eccesso di agitazione maniaca nel tarantolato, sino al suo totale rilassamento, facendolo ballare al suono ritmato di vari strumenti. Questo rito si svolge ancor oggi pubblicamente dal 29 al 30 giugno a Galatina (Lecce)".
Non mi dilungo oltre, l'articolo è tutto molto interessante...ma è lungo 12 pagine. Aggiungo solo che nell'articolo ci sono numerosi riferimenti bibliografici a precedenti studi che supportano la tesi di Bruno.
Dal punto di vista antropologico "La terra del rimorso" di Ernesto De Martino descrive superbamente questo antico fenomeno. Particolarmente sconvolgenti le storie raccontate da alcune donne tarantolate vittime di una cultura patriarcale prevaricatrice e crudele che inevitabilmente poteva condurre all'isteria... |
brandellodistoffa |
Inserito il - 25/10/2007 : 12:51:00 Ciao Daniele, benvenuto nel forum e mi sento gratificato che hai iniziato con un mio post, scusami se non l'ho fatto prima, ma preso dalle immagini che avevo scattato stamattina non ho letto le vostre risposte, ti posto il nido che ho fotografato stamattina, forse è più bello di quello di ieri
nido di Lycosa tarantula:
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Si vede quasi tutta la galleria, anche se la parte anteriore è sfuocata, in fondo, con un pò di fantasia c'è lui ciao Claudio |
brandellodistoffa |
Inserito il - 25/10/2007 : 12:40:15 spero che in questa foto si vedano bene i ragnetti, quanti di loro ce la faranno?
Lycosa tarantula particolare della prole:
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sai anche io morivo di invidia a vedere quelle belle foto di ragni carichi di prole, con la perseveranza sono riuscito a farla anche io una bella foto, ma non mi ero accorto che si trattava della prole, altrimenti avrei cercato di fare foto pi? esplicative ciao Claudio |
brandellodistoffa |
Inserito il - 25/10/2007 : 12:32:23 Angela, vorresti vederne una anche tu, ma non hai ancora visto cosa ho fotografato due ore fa, posto la foto
Lycosa tarantula con prole:
69,93 KB che te ne pare, ti dir? che questa volta era veramente enorme, circa 10 cm! basta paragonarlo con la punta del bastone, vedo che i piccoli non si vedono bene vedr? di inserire un'immagine dei dettagli |
migdan |
Inserito il - 25/10/2007 : 10:31:45 Concordo pienamente con il mio grande amico Piergy, che mi ha segnalato la discussione e il vostro bellissimo forum (un saluto a tutti!). La questione della "taranta" a livello zoologico è molto complessa: è verissimo che il morso della malmignatta, ragno tessitore, con veleno neurotossico, che mira a paralizzare la preda prima che questa riesca a fuggire, è poco doloroso nell'immediato mentre presenta le conseguenze tardive descritte da Angela Corasaniti (che possono in casi estremi portare al decesso della persona morsa: insieme a Loxosceles, Latrodectus è l'unico genere di ragno italiano che abbia sicuramente causato la morte nell'uomo), è però vero che il morso di Lycosa (che viceversa è un predatore errante e molto forte, non ha grandi difficoltà a trattenere la preda ma ha viceversa l'esigenza di mangiarla il prima possibile perchè durante il pasto è più vulnerabile, e quindi utilizza un veleno proteolitico, che digerisce i tessuti) è davvero molto doloroso, urente. I cheliceri, ovvero le appendici poste vicino alla bocca, che vengono utilizzate dai ragni per pungere e iniettare il veleno, nella malmignatta hanno dimensioni minime, e riescono a perforare la cute umana solo nei punti in cui è meno spessa, mentre Lycosa presenta due "zanne" notevoli. Anche il carattere e la biologia dei due ragni differiscono profondamente: Latrodectus è tendenzialmente schiva, tesse la sua tela in luoghi riparati, e non viene facilmente in contatto con l'uomo, mentre Lycosa costruisce la sua tana scavando nel terreno (bellissima la foto di brandellodistoffa), e in prossimità dell'imboccatura del cunicolo è particolarmente aggressiva. In conclusione, secondo me la mitologica "taranta" è un mix delle due specie descritte, con l'aspetto di Lycosa e il morso capace di indurre tutti gli effetti descritti. A livello antropologico la questione è assai complessa e, da aracnologo, non sono in grado di addentrarmi più di tanto nella medesima, però tendo a pensare che almeno il lato "pratico" della tarantella, ovvero alleviare il dolore mediante la danza, sia originato più dai morsi di Lycosa che da quelli di Latrodectus. Capisco in pieno e apprezzo lo spirito dell'intervento di Angela Corasaniti, faccio parte dell'Associazione Italiana di Aracnologia e lo studio dei ragni costutuisce la principale passione della mia vita, sono animali straordinariamente interessanti che godono di una fama non meritata. E la puntura di un calabrone, mediamente, è molto più pericolosa di quella di qualsiasi ragno! |
angela corasaniti |
Inserito il - 24/10/2007 : 17:35:18 Approfitto di questa discussione per sfatare un brutto luogo comune che riguarda questa specie che ha dato il nome ad un bellissimo ballo ma che è al tempo stesso responsabile di paure eccessive ingiustificate. Per secoli , secondo la tradizione popolare, allla Tarantola sono stati attribuiti ERRONEAMENTE gli effetti del latrodectismo ( nausaea, cefalea, febbre alta e solo in rarissimi casi delirio e perdita di conoscenza) che invece possono derivare da un altro ragno, la Malmignatta o vedova nera mediterranea (Latrodectus tredecimguttatus) il cui morso è poco avvertibile. Il morso della Tarantola è invece molto doloroso, ma provoca solo un arrossamento che svanisce in pochi giorni (salvo individui soggetti a shock anafilattico per i quali anche la puntura di una vespa può essere pericolosa). Mi sembra giusto, spezzare una lancia nei confronti di animali considerati da molti particolarmente repellenti o addirittura odiati perchè pericolosi Ciao ciao
p.s. Claudio che bell'avvistamento. Spero di riuscire a vederne una anch'io , prima o poi...
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PiErGy |
Inserito il - 24/10/2007 : 15:51:01 Ed in effetti parrebbe proprio una Lycosa tarantula (usando il nome del Platnick che dovrebbe essere il più affidabile anche se quasi ovunque il nome della specie è scritto "tarentula")... Le bande sulla parte inferiore delle zampe lasciano pochi dubbi, almeno a livello di genere. |
brandellodistoffa |
Inserito il - 24/10/2007 : 14:04:11 questa dovrebbe essere la sua casa
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Ciao a tutti Claudio |
brandellodistoffa |
Inserito il - 24/10/2007 : 13:57:51 inserisco foto di altro ragno, identico al primo, ma che presenta ferite sugli occhi sx
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