Argonauti - La Natura di Puglia e Basilicata
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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Ros Inserito il - 20/01/2008 : 19:37:43
Volevo da molto tempo inserire questa discussione ma rimandavo sempre perch? anche il solo parlare dell?argomento mi causa dolore...

Uno dei flagelli del nostro mare ? stata e, purtroppo ? ancora, la pesca del dattero. Pochi sanno il reale impatto esplicato da questa pratica maledetta vietata dalla legge ma ancora in uso. Per la prelibatezza ed il gusto delle carni del dattero (non poi cos? diverso da altri frutti di mare) il mollusco bivalve ? stato oggetto di una pesca fortemente distruttiva.

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I ?datterari?, armati di ogni tipo di strumento atto a spaccare la roccia da mazzuoli a martelli pneumatici nei casi pi? estremi, hanno distrutto centinaia di km di scogliere sommerse poco profonde, arrecando un danno ai popolamenti animali indefinibile.
9   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
ventura Inserito il - 21/01/2008 : 14:20:50
Cara Rossella,
conosco bene il dolore che si prova quando si scopre che un luogo naturale al quale siamo legati affettivamente ? stato distrutto.

Purtroppo anche se esistono le leggi per la salvaguardia dei beni naturali a causa della scarsissima sensibilit? generale, la latitanza della maggior parte degli organi preposti al controllo le distruzioni continuano ininterrottamente.

E' importantissimo sensibilizzare le persone ma lo ? altrettanto segnalare alle forze dell'ordine i misfatti che passano sotto i nostri occhi.



Ros Inserito il - 21/01/2008 : 13:37:49
In effetti la pesca del dattero si ? spostata in quei paesi dove non ? ancora vietata, ma purtroppo continua anche sulle nostre coste. Ogni anno infatti continuo ad osservare a malincuore ulteriori danni alle scogliere sommerse.
Certo ? utile appellarsi alla guardia costiera, come dice Daniele, ma di solito quando si becca un datteraro al lavoro ? perch? ? un dilettante che un bel giorno si ? svegliato con il desiderio di pasta e datteri. I professionisti, quelli veri, ingaggiati da ristoranti e pescherie, che riescono a procurare in un giorno di ?lavoro? chili e chili di datteri, non si fanno certo beccare cos? facilmente. Agiscono in orari improponibili e hanno dei pali a terra che controllano costantemente la situazione.
Il vero problema ? che fino a quando ci sar? richiesta, la pesca dei datteri in un modo o nell?altro continuer
enricoancora Inserito il - 21/01/2008 : 13:17:44
Oltre a ringraziare Rossella, voglio ringraziare anche Daniele per aver difeso una parte del mare della mia citt?.
Purtroppo a Gallipoli ? ancora fortemente radicata una "subcultura" gastronomica, ereditata da tempi in cui il mare era l'unica fonte di approvigionamento, che porta i gallipolini a mangiare qualsiasi cosa che sia immersa nelo Jonio. Dalla tartaruga marina, alla parte interna dei rizomi della Posidonia, da qualsiasi (qualsiasi!) tipo di mollusco ad anemoni ed attinie (ho visto mangiare quelli simbionti sul guscio dei paguri anche crudi...incuranti delle labbra gonfie!). Un tempo la fame giustificava questo comportamento predatorio, oggi il fatto che siano dettati da una ottusa golosit?, rende questi comportamenti oltre che disastrosi anche insopportabili dal punto di vista morale.

Saluti ENRICO
Annamaria Inserito il - 21/01/2008 : 11:53:41
Grazie Rossella per aver inserito questa discussione. E' un tema caro anche a me ma aspettavo la voce degli esperti.
Si tratta di una pratica completamente inutile ed inoltre ormai abbondantemente esportata lungo le coste albanesi. Confermi?
Ciao
Annamaria
daniele Inserito il - 21/01/2008 : 09:45:41
Oltre a sensibilizzare si pu? fare anche altro...le SPIE!!! Quando andate a mare portate con voi il numero della Guardia Costiera o della finanza, e telefonate quando siete sicuri che qualcuno sta pescando datteri...al contrario che per molte altre attivit? illecite perpetrate sul mare le forze dell'ordine arrivano subito e sequestrano tutto *, oltre a fare una bella multazza al bastardo in questione che, si spera, forse la prossima volta ci penser? un po' di pi?.

* La velocit? di azione delle forse dell'ordine forse ? dovuta al sequestro dei datteri....chiss? che fine fa la merce sequestrata!?!?!?!?

Due anni fa a Gallipoli facevo il bagno nel mio solito posto e un signore esce dall'acqua e si vanta con me della bella pescata che ha fatto: una bustona di datteri. Da quel giorno ho pensato solo a una cosa: VENDETTA.
L'occasione si ? presentata la settimana successiva...sugli scogli vedo le scarpette e l'asciugamano, entro in acqua e sento il caratteristico rumore, esco e telefono alla capitaneria di porto, dopo dieci minuti due agenti sono sul posto, indico il tipo e chiedo di non farsi vedere per evitare che il pescatore butti i datteri in mare. Mi dicono di non preoccuparmi e si appostano per 45 MINUTI dietro un canneto. Il pescatore esce dall'acqua, si asciuga e gi? pregusta le sue linguine al gusto di metri quadri di costa distrutti. Arrivato alla macchina deve cambiare menu.

Daniele
Ros Inserito il - 20/01/2008 : 19:44:15
...un giorno d?estate di non ricordo pi? quanti anni fa andai come solitamente facevo nel mio posto del cuore: l?isolotto, un grande scoglio staccato dalla costa, ricco di anfratti e di vita. L? ho imparato ad andare in apnea e l? ho scattato la mia prima foto subacquea con una macchina usa e getta...esisteva in un punto un piccolo arco di roccia incrostato da alghe e tantissime spugne colorate, il mio punto preferito...rimanevo ad ammirare quella piccola architettura marina cos? perfetta e l?effetto della luce che vi passava attraverso...e poi un giorno niente pi? arco, completamente distrutto per ricavarne qualche decina di datteri...

Cerchiamo di sensibilizzare il pi? possibile chi ancora compra ingenuamente sottobanco questi molluschi, non conoscendo il reale danno prodotto sull?ecosistema marino dalla pesca del dattero.
Ros Inserito il - 20/01/2008 : 19:42:09
Gli unici organismi presenti, in questo ?deserto? biologico sono poche specie di alghe incrostanti rosse, spugne perforanti e madrepore solitarie con esoscheletro calcareo resistente all?azione dei ricci.
La sola spugna massiva in grado di svilupparsi sul substrato denudato ? Chondrilla nucula (nella foto sotto) perch? i ricci non riescono a predare i suoi propaguli riproduttivi.

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Ros Inserito il - 20/01/2008 : 19:40:57
La gravit? di questa pratica sta nel fatto che, la roccia una volta denudata non viene pi? ricolonizzata anche dopo molto tempo dalla distruzione. Ci? ? dovuto all?incessante azione dei ricci che pascolano sulla roccia nuda le larve e i propaguli della maggior parte delle specie bentoniche, non permettendo la ricolonizzazione dei fondali rocciosi.

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Ros Inserito il - 20/01/2008 : 19:39:13
Dopo il passaggio dei datterari, il fondale roccioso appare denudato da organismi vegetali ed animali e punteggiato dai buchi vuoti lasciati dai datteri.

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