Argonauti - La Natura di Puglia e Basilicata - L'alchimia di legno e fuoco
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 L'alchimia di legno e fuoco
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Flo
Utente Medio


Inserito il - 12/10/2006 : 18:18:16  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Flo Aggiungi Flo alla lista amici  Rispondi Quotando
Ho preso in prestito questo titolo da un sito dei musei dei monti sibillini...x parlarvi oggi di una pratica ormai in disuso...forse estinta :
Le carbonaie!!

eccovi qui un grafico (tratto da una mia relazione di dendrometria) e una foto di dettaglio scattata dal vivo nell'agro di alberobello durante un'esercitazione proprio sull'argomento.

Immagine:

27,13 KB


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204,64 KB

decrizione: I pezzi di legna da ardere venivano disposti su 3 strati: il primo in modo quasi verticale, il secondo inclinati quasi a 45? e il terzo quasi orizzontali questo per dare alla struttura una forma simile ad un forno di cottura (in termine tecnico - forma a paraboloide di Apollonio .... (chi fosse Apollonio me lo sono sempre chiesto...forse qualche pazzo matematico greco...) e alta circa 2,5 m. ( x la cronaca il paraboloide di apollonio ? una forma geometrica molto usata in dendrometria x i calcoli di volume degli alberi secondo formule ben definite).

Tale struttura era concepita in modo tale che la legna al suo interno bruciasse moooooolto lentameeeeente... e non per combustione ma, diciamo cos?, x pirolisi in assenza di ossigeno in modo tale che i pezzi di legno al suo interno subissero un fenomeno non di bruciatura ma di carbonizzazione.
La legna che veniva utilizzata proveniva prevalentemente da cedui e rami di alberi d'alto fusto.
un tempo la carbonaia eraallestita direttamente in bosco ma il terreno ne risultava danneggiato pertanto questa pratica si ? poi spostata in campagna e x proteggerla dall'esposizione ai venti veniva circondata da fascine a m? di steccato..
Oltre agli elementi obliqui che ho descritto prima la struttura della carbonaia constava anche di un camino centrale che serviva x l'accensione e che subito dopo veniva ricoperto di paglia e terra x impedire la fuoriuscita di aria.
tutta la struttura veniva poi ricoperta a sua volta di terra che veniva inumidita x impedire la formazione di crepe oltre che il passaggio dell'aria
nel terzo superiore per? venivano praticati dei fori (che poi sono quelli che si vedono nella foto di dettaglio) che servivano cmq x dosare l'ingresso dell'ossigeno...i mastri carbinai..sapevano il fatto loro

A fine cottura...:) x far raffreddare la carbonaia si cospargeva terra rossa e poi piano piano venivano tolti i pezzi di carbone.
L'operazione di smontaggio durava un paio di giorni

che tempi...prima dell'avvento della "diavolina"!!






 Regione Puglia  ~ Prov.: Bari  ~ Città: Molfetta  ~  Messaggi: 67  ~  Membro dal: 21/09/2006  ~  Ultima visita: 11/10/2009

Vilmer77
Moderatore




Inserito il - 13/10/2006 : 02:06:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Vilmer77 Aggiungi Vilmer77 alla lista amici  Rispondi Quotando
Una curiosit? personale: ma non viene pi? fatto in nessun posto d'Italia? Neanche nei paesini pi? sperduti dell'entroterra?
Certe tradizioni scompaiono del tutto, e questa?






  Firma di Vilmer77 
Vilmer
________________________
camminando si conosce

 Regione Basilicata  ~ Prov.: Matera  ~ Città: Matera  ~  Messaggi: 3753  ~  Membro dal: 14/09/2006  ~  Ultima visita: 24/02/2021 Torna all'inizio della Pagina

Flo
Utente Medio


Inserito il - 13/10/2006 : 13:56:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Flo Aggiungi Flo alla lista amici  Rispondi Quotando
mi documenter?!!





 Regione Puglia  ~ Prov.: Bari  ~ Città: Molfetta  ~  Messaggi: 67  ~  Membro dal: 21/09/2006  ~  Ultima visita: 11/10/2009 Torna all'inizio della Pagina

egidiofulco
Moderatore


Inserito il - 13/10/2006 : 17:15:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di egidiofulco  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  egidiofulco Aggiungi egidiofulco alla lista amici  Rispondi Quotando
Viene fatto sicuramente nella zona del Monte Amiata (GR) e mi pare anche in alcuni posti delle foreste casentinesi (AR) ma non ne sono sicuro...





 Regione Basilicata  ~ Prov.: Potenza  ~ Città: Pignola  ~  Messaggi: 1262  ~  Membro dal: 09/10/2006  ~  Ultima visita: 11/02/2017 Torna all'inizio della Pagina

Flo
Utente Medio


Inserito il - 13/10/2006 : 18:37:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Flo Aggiungi Flo alla lista amici  Rispondi Quotando
Da una breve indagine che ho fatto prevalentemente su internet emerge fondamentalmente che questa pratica viene ormai effettuata in alcune parti di Italia ormai a scopo dimostrativo-culturale. Il prodotto con relativo marchio di qualit? ambientale viene poi venduto, penso come fosse prodotto tipico... (e sono d'accordo.. come prodotti tipici non bisogna solo consierare quelli culinari ma tutti quei prodotti che fanno parte di un ciclo produttivo che ha radici storiche in quel determinato territorio)
questo ad esempio avvine in alcune zone dei Monti Sibillini (rif.: http://musei.sibillini.net/museo.php?id=6)

comunque penso che a scopo esclusivamente economico o per reali utilit? penso proprio che non venga pi? praticata ... (era un lavoro durissimo e che portava via da casa i carbonai x parecchi mesi...chi sarebbe disposto a farlo oggi??)
X? sul sito

www.villacidro.info/net/carbonaia.htm

che fa riferimento a territori sardi, si legge "La pratica delle ?carbonaie? ancora resiste in Sardegna, infatti c?? chi continua a produrre carbone con la stessa tecnica di un tempo".
Su questo stesso sito x chi fosse interessato c'? una bella carrellata di immagini correlate da relativa descrizione della modalit? di lavorazione.






 Regione Puglia  ~ Prov.: Bari  ~ Città: Molfetta  ~  Messaggi: 67  ~  Membro dal: 21/09/2006  ~  Ultima visita: 11/10/2009 Torna all'inizio della Pagina

Gli Astuti
Moderatore



Inserito il - 20/10/2006 : 19:40:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gli Astuti Aggiungi Gli Astuti alla lista amici  Rispondi Quotando
Anche dalle mie parti, nei folti boschi che un tempo, ancor pi? di oggi ricoprivano le colline della Murgia di Martina, si praticava questa affascinante ma al tempo stesso faticosa attivit? di produzione del carbone.
Leggo dal "Segreto del Bosco" di Nino Martino, relativo al Bosco delle Pianelle - Martina Franca, che il legno di Leccio "? uno dei principali , se non il migliore, legno da ardere d'Europa, e questa qualit? ha contribuito non poco alla rarefazione delle leccete".

Piero deGli Astuti






  Firma di Gli Astuti 
Saluti

Gli Astuti ovvero Piero e Gianpasquale Chiatante
Martina Franca (TA)

 Regione Puglia  ~ Prov.: Taranto  ~ Città: Martina Franca  ~  Messaggi: 583  ~  Membro dal: 14/09/2006  ~  Ultima visita: 22/02/2019 Torna all'inizio della Pagina
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