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Vilmer77
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Inserito il - 31/08/2007 : 12:21:10
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Ieri, murgia materana
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Vilmer ________________________ camminando si conosce |
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Vilmer77
Moderatore
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Inserito il - 31/08/2007 : 12:22:54
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Purtroppo il fitto della vegetazione e la sua folle corsa non mi hanno permesso di fare di meglio con la fotocamera
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Vilmer ________________________ camminando si conosce |
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Matteo Visceglia
Nuovo Utente
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Inserito il - 31/08/2007 : 14:03:48
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Si tratta sicuramente dei soggetti da ripopolamento per "uso caccia". Hanno immesso anche fagiani che si lasciano avvicinare abbastanza, giusto per poterli eliminare pi? facilmente! Eccone uno:
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Vilmer77
Moderatore
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Inserito il - 31/08/2007 : 14:46:56
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Ma dove li reintroducono? Sulla murgia materana sicuramente no, forse ci arrivano da zone limitrofe, visto che la caccia ? vietata.
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Vilmer ________________________ camminando si conosce |
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Matteo Visceglia
Nuovo Utente
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Inserito il - 31/08/2007 : 16:10:27
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| Ma dove li reintroducono? Sulla murgia materana sicuramente no, forse ci arrivano da zone limitrofe, visto che la caccia ? vietata. |
In genere non ? dato sapere dove, come e quando si fanno i ripopolamenti. E poi perch? dici "sulla murgia materana sicuramente no"? Teoricamente invece le reimmissioni vengono fatte anche all'interno delle aree protette poich? la fauna -si dice- ha il tempo di acclimatarsi. Poi gli stessi esemplari possono spingersi fuori le aree protette. Ma spesso non c'? bisogno tanto vengono clandestinamente accoppati (scusate... prelevati) in loco "prima che lo facciano gli altri"! Quel fagiano della foto era infatti nella Riserva Naturale di San Giuliano.
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Matteo Visceglia
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Inserito il - 31/08/2007 : 22:54:17
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A distanza di poche ore dal mio precedente messaggio ecco cosa leggo in questo momento:
(ANSA) - MATERA, 31 AGO - Saranno 2.700 i cacciatori residenti nella provincia di Matera che potranno partecipare all'avvio della stagione venatoria. L'apertura e' fissata per il 2 settembre. La Provincia, da quanto si e' appreso, ha provveduto al ripopolamento di alcune aree con 270 lepri e 1350 fagiani. Altre immissioni di lepri sono state effettuate dalle associazioni venatorie negli ambiti territoriali della caccia (Atc).
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Vilmer77
Moderatore
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Inserito il - 01/09/2007 : 00:19:01
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Mi risulta solo quantomeno strano che permettano il ripopolamento ai fini venatori in un'area protetta! Davo per scontato che ci fossero delle leggi che disciplinassero l'immissione in natura di animali che potrebbero alterare gli equilibri di alimentazione e non solo, evidentemente non ? cos
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Vilmer ________________________ camminando si conosce |
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Matteo Visceglia
Nuovo Utente
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Inserito il - 01/09/2007 : 00:36:04
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Mai nessuno dichiarerebbe che il ripopolamento viene fatto a solo scopo "pronta caccia". Altrimenti non si chiamerebbe cos?. Se ci pensiamo il termine ripopolamento dovrebbe dirci che da un certo numero di esemplari immessi in una zona si dovrebbe arrivare poi ad un aumento degli stessi nella medesima zona cio? si dovrebbe ottenere un "ripoplamento". Si pu? parlare invece di ripopolamento solo se si chiude la caccia per almeno un paio di anni in modo da dare la possibilit? alla fauna di riprodursi e moltiplicarsi. Ma qui le uniche moltiplicazioni che si fanno sono quelle dei tesserini di caccia per il numero dei voti ottenibili.
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egidiofulco
Moderatore
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Inserito il - 01/09/2007 : 00:47:23
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C'? poi un altro aspetto "grottesco" della vicenda e cio? che i ripopolamenti di solito vengono effettuati in primavera, proprio per permettere agli animali di "acclimatarsi". I soggetti rilasciati, per?, presentano di solito comportamenti anomali, molto confidenti (vi siete mai imbattuti in Fagiani che attraversano la strada e si fermano a guardarvi?) Ci? provoca un'elevata mortalit?, dovuta a vari fattori: incapacit? di procurarsi il cibo, investimenti e predazione da parte di Volpi e addirittura Cornacchie! La mortalit? dei Fagiani immessi ogni anno in Umbria ? stata calcolata fino al 60%, con un relativo spreco di risorse economiche, non dimentichiamoci, infatti, che i ripopolamenti hanno un costo notevole per la regione e rappresentano con i vari annessi e connessi (gestione delle ZRC, foraggiamento, trasporto, eccc...) un discreto giro di affari....
Ciao
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giuseppe nuovo
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Inserito il - 01/09/2007 : 07:41:17
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per non parlare dell'inquinamento 'genetico' delle popolazioni autoctone; gli animali immessi provengono da allevamenti o da catture addirittura effettuate in continenti diversi. E' proprio il caso delle lepri che spesso provengono dall'Argentina o dai paesi dell'est.
E dell'inquinamento 'sanitario'. Spesso con gli animali immessi si immettono anche malattie, magari assenti da quel territorio.
Salutoni
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egidiofulco
Moderatore
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Inserito il - 01/09/2007 : 15:52:35
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Giustissimo, in particolare le lepri immesse appartengono sempre a popolazioni di Lepus europaea, cosa che crea forte competizione con l'ormai rarissima Lepus corsicanus, taxon endemico dell'Italia centro-neridionale.
Ciao
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Egidio Fulco Pignola (PZ) |
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Matteo Visceglia
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Inserito il - 01/09/2007 : 20:02:35
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Il problema ? che se in giro nei campi vaga qualche superstite di Lepre italica in men che non si dica viene abbattuta (con tanti saluti alla conservazione della biodiversit?) anche perch? ? molto difficile, mi dicevano alcuni esperti, distinguere i due taxon in natura e magari con animali in corsa non ottimamente visibili. Secondo un principio scientifico dettato dal buon senso per conservare determinate specie occorre innanzitutto impedire l'inclusione di specie simili e confondibili nell'elenco delle specie cacciabili. E poi, non sarebbe meglio, lo dico per provocazione , sostituire la lepre con i conigli d'allevamento per far sfogare certe passioni ad alcuni amanti della natura? Magari usando quelli bianchi candidi cos? ? pi? facile colpirli e non si confondono con le lepri!
A proposito, chi ha mai visto una Lepre italica????
Ciao
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Matteo Visceglia Montescaglioso Mt e-mail: mvisceglia@tin.it |
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gli Sgrilli
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Inserito il - 01/09/2007 : 20:45:09
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Io ho avuto la fortuna di vederne una durante un giro notturno fatto con l'universit? di Bari accompagnati da Maurizio Gioiosa (alla ricerca del Capriolo italico) in foresta Umbra. Credo sia uno dei pochissimi posti dove l'inquinamento genetico non abbia avuto ancora la maggiore.....
Lorenzo Gaudiano
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egidiofulco
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Inserito il - 01/09/2007 : 22:18:50
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Una volta ne ho vista una in Umbria, si trattava di un individuo debilitato (poi deceduto) che fu recapitato all'istituto zooprofilattico. In quel periodo seguivo ancora alcuni corsi universitari ed ebbi la fortuna di accompagnare il Prof. Ragni durante gli esami necroscopici. Ti dico, Matteo, che ? praticamente identica alla Lepre bruna, in media un p? pi? piccola e con proporzioni pi? compatte (orecchie e zampe pi? corte), e qualche differenza di colorazione, ma si tratta di caratteri comunque non oggettivi e assolutamente non apprezzabili sul campo. In quell'occasione si dovettero aspettare gli esiti delle analisi genetiche per stabilire con certezza che si trattava di Lepre italica!
Ciao
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Egidio Fulco Pignola (PZ) |
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