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maurizio
Utente Master
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Inserito il - 04/01/2007 : 15:31:20
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vorrei contribuire alla discussione inserendo una foto del ratto nel fiume predatore di pulcini di germano reale maurizio
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tigre53@virgilio.it giuseppe passacantando l'aquila |
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Anthony
Moderatore
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Inserito il - 04/01/2007 : 15:44:41
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Direi che gli aggettivi "bello" e "brutto" possano servire esteticamente per distinguere il ratto nero dal surmolotto. Non penso che vi siano dubbi che le prime foto vincerebbero qualsiasi concorso di bellezza rispetto a quella di Giuseppe Fiorella (per il soggetto, non per la qualit? della foto in s?!). Questo mi dice o che la prima foto sia di un giovanissimo surmolotto, oppure pi? verosimilmente di un ratto nero. E' simile al discorso delle differenze un po' soggettive che suggeriscono il sesso delle volpi, di cui si ? parlato ieri.
Anthony
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grazia
Utente Attivo
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Inserito il - 04/01/2007 : 15:55:31
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Non mi pare che il ratto fotografato da Giuseppe sia meno bello di quello fotografato da me, al massimo il mio pu? suscitare un po' pi? di tenerezza per quall'aria da cucciolo. Sono belli tutti e due, secondo me.
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Grazia Giovannetti Melpignano |
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Anthony
Moderatore
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Inserito il - 04/01/2007 : 16:05:14
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Ogni scarafaggio ? bello a zia sua !
Mi hai sorpreso.
Quindi i criteri che mi hanno spinto ad utilizzare questi termini erano: mi piace di pi? il primo ratto per le proporzioni graziose, mentre trovo che il Surmolotto abbia la parti posteriori troppo pesanti, ma ? soprattutto il muso che trovo delicato nel primo mentre nel secondo trovo la mascella troppo pesante e quindi apparentemente meno "sensibile"
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grazia
Utente Attivo
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Inserito il - 04/01/2007 : 16:15:04
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Ahhh, ahh, ah Sei tu a sorprendere me!! Hai l'occhio fine, molto fine...gli hai fatto una radiografia!!!
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Grazia Giovannetti Melpignano |
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Matteo Visceglia
Nuovo Utente
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Inserito il - 04/01/2007 : 20:08:25
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Vorrei aggiungere una cosa che induce a riflettere. Nelle masserie e case di campagne in genere abitano, tra i vari animali, anche molti topi e ratti. Cosa fanno i proprietari per tenerli a bada? I pi? ecologisti sguinzagliano gatti in giro (non so fino a che punto sono efficaci) oppure mettono trappole a scatto. Quelli meno ecologisti purtroppo disseminano di esche avvelenate e colla tutti i luoghi in cui si riscontrano tracce di ratti. Il risultato ? che insieme a qualche ratto preso nella colla a volte si trovano pettirosi, civette, lucertole, serpenti, ecc. Le esche fanno morire i topi e i ratti? Ok! Chi mangia poi i ratti e i topi uccisi con veleni ed anticoagulanti? Come si spiega che spesso capitano presso i Centri Recupero esemplari di civette, gufi e barbagianni con sintomi strani riconducibili ad intossicazioni? Ecco, questa inopportuna catena alimentare (creata dall'uomo...) produce danno alla natura stessa! Cosa fare? Educazione, sensibilizzazione, informazione! Io mille volte spiego agli agricoltori, contadini, proprietari di non eccedere con questi metodi. Anzi a volte consiglio di risparmiare i serpenti (soprattutto cervoni) che vivono nelle vicinanze delle case di campagna in quanto tengono sotto controllo i topi in modo "biologico". Ma qui c'? il rovescio della medaglia: moltissime persone hanno paura dei serpenti! E cosa fare! Educazione, sensibilizzazione, informazione...! Quanto lavoro c'? da fare!
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Fabio Mastropasqua
Moderatore
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Inserito il - 04/01/2007 : 21:15:07
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Citazione: I pi? ecologisti sguinzagliano gatti in giro
attenzione che questo "metodo" ecologico ? un arma a doppio taglio, ovvero un killer micidiale per rettili e nidiacei in particolar modo, e molto meno per i ratti, che oltre ad esser molto scaltri, sono anche di gran lunga pi? prolifici di quanto sia vasto l'appetito e l'interesse di un gatto!!
Tornando alla derattizzazione, essa ? praticamente impossibile, si pu? solo tenere "sotto controllo" la popolazione spesso, come dicevate correttissimamente, a discapito di altre specie predatrici!!
....e tanto all'uomo sopravviveranno solo ratti e blatte!!!
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angela corasaniti
Amministratore
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Inserito il - 04/01/2007 : 22:02:29
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Ciao Luigi, le tue argomentazioni sono in parte condivisibili, ma, a mio parere, corrono sul filo del rasoio. Premetto che non sono animalista e riguardo le mie credenze religiose...confesso che San Francesco mi ? particolarmente simpatico Dico questo non per prendere le distanze ma per chiarire il mio punto di vista. Ammetto che dopo tanti anni di "militanza" nella LIPU ed i numerosi scontri con una realt? molto agressiva, potente e arrogante come quella del mondo venatorio, mi riesce un p? difficile pensare agli animalisti come ad una lobby organizzata e capace di ottenere chiss? che. Sono stata cinque anni f? nel Parco Regionale di Migliarino durante un meeting di EBN Italia. Non sapevo ci fossero quei problemi ma secondo quanto tu dici comprendo il disappunto. Vorrei comunque spiegare che spesso associazioni ambientaliste come WWF LIPU e LAC sono contrarie agli abbattimenti selettivi nelle oasi perche spesso sono il veicolo pi? semplice per i cacciatori di introdursi legalmente in queste zone proibite. Inoltre vengono spesso ritenute dannose ed in sovrannumero anche specie autoctone come volpi , cormorani, cornacchie grige, gazze, gabbiani... Anni fa i rapaci erano considerati nocivi poich? si cibavano delle stesse specie ambite dai cacciatori... acome vedi il confine ? labile e facilmente strumentalizzato da parte di personaggi che non hanno a cuore in alcun modo la salvaguardia della Natura. Viene comunque considerate molto pi? utile e meno cruenta l'attivazione di strutture di cattura (chiusini).
Riguardo il randagismo... se visitassi il sito di qualche associazione anti-randagismo ti accorgeresti di avere in comune con loro alcune affermazioni: anche loro "ce l'hanno a morte" con quelle pseudo associazioni che gestiscono i canili-lager (di cui parli) arricchendosi con denaro pubblico e maltrattando gli animali. Cercano continuamente di smascherarle e denunciarle. I canili non dovrebbero rappresentare "la soluzione" ma un passaggio temporaneo. La prevenzione ? fondamentale e passa attraverso la sterilizzazione, l'iscrizione all'anagrafe canina e, questo possono farlo un p? tutti, denunciare chi abbandona o maltratta gli animali. Ma cio che conta di pi? ? far s? che questa societ? cresca culturalmente considerando gli animali esseri degni di rispetto e non giocattoli di cui ci si pu? disfare quando diventano un problema. Come puo avvenire tutto questo se passa con disinvoltura l'idea dell'abbattimento? Mi rendo conto che emozionalmente esistono vari tipi di percezione e molteplici punti di vista, tutti degni di rispetto. Ma continuo a pensare che non sia giusto parlare di abbattimento quando ci sono alternative possibili ed efficaci.
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http://www.argonauti.org la Natura di Puglia e Basilicata |
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Anthony
Moderatore
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Inserito il - 04/01/2007 : 22:28:11
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Ciao Angela il discorso di voler evitare che i cacciatori si dilettino ad abbattere selettivamente specie in sovrannumero ? comprensibile, ma purtroppo rischia di essere controproducente. Se i cinghiali e i cervidi sono in sovrannumero, ? perch? mancano i loro predatori, quindi a meno che l'uomo non li sostituisce (reintroducendo i lupi dappertutto oppure abbattendo lui - per quanto possibile - in maniera selettiva), allora la matematica impone dolorosamente che le popolazioni ad un certo punto diventeranno insostenibili per l'ecosistema. Ad un certo punto poi gli spazi naturali per rilasciare i cinghiali senza ulteriori danni ambientali non si trova pi?...
Qualche anno fa sono andato a visitare una zona del Gargano che avrebbe potuto essere bellissimo, vicino a Pugnochiuso, una ex riserva di caccia dell'ENI di cui mi sfugge il nome: la quantit? di ungulati (peraltro nutriti appositamente dal personale) aveva impoverito cos? tanto la vegetazione che me ne sono venuto con un senso di desolazione.
In Inghilterra, gli abbattimenti selettivi dei cervi avvengono regolarmente da parte del personale dei parchi e l'intero ecosistema ne trae vantaggio. E' uno dei tanti grossi punti forti di uno stato di diritto che purtroppo (e mi rendo conto che come straniero rischio di mettermi contro l'orgoglio nazionale dicendo quello che quasi tutti gli italiani gi? dicono!) qui in Italia non c'?. Ma non per questo si deve smettere di combattere per le soluzioni giuste.
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