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Antony
Utente Medio
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Inserito il - 09/12/2009 : 19:07:37
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Cari amici,come potete vedere sono nuovo in questo forum. Mi piace molto l'entomologia e soprattutto le farfalle. Per la prima volta scrivo e sto cercando di postare una mia foto(Vedo che non ci riesco. Potete aiutarmi?) di un bellissimo incontro fatto questa estate vicino a Mattinata sul Gargano. Ho pensato di condividerlo con voi presentandovi il "personaggio" principale di quest'incontro. Spero che vi piaccia. Saluti a tutti voi del forum.
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Cicerale Antonio Martino |
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giuseppe nuovo
Amministratore
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Antony
Utente Medio
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Inserito il - 11/12/2009 : 19:23:15
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468,23 KB Finalmente ci sono riuscito. Eccovi le foto.
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Cicerale Antonio Martino |
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perilli matteo
Moderatore
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Inserito il - 11/12/2009 : 19:27:15
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Ciao Antonio, visto che era facile inviare foto..... Ci dici qualcosa di piu' su questa farfalla....????? Le foto sono bellissime , a me piacciono tanto. Ciao da Matteo
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Quar
Utente Medio
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Inserito il - 11/12/2009 : 19:57:03
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Rocco Quarta |
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angela corasaniti
Amministratore
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Inserito il - 11/12/2009 : 20:37:10
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Foto meravigliose quanto la farfalla! Charaxes jasius è uno dei Ninfalidi più belli, tipici della macchia mediterranea...non facile da fotografare.... Qui c'è il bruco altrettanto particolare, sembra abbia la testa di un drago. http://www.lepiforum.de/cgi-bin/lep...raxes_Jasius Benvenuto nel forum ed ancora complimenti, un esordio eccellente
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Antony
Utente Medio
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Inserito il - 12/12/2009 : 11:36:48
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Ciao Matteo. Ok, in breve qualche approfondimento sulla specie. Effettivamente, come ha detto Angela il Charaxes Jasius Jasius Linneo 1766 è uno dei piu bei esemplari della "nostra" entomofauna. Dico tra virgolette nostra, perchè è originario del Nord Africa: Tunisia, Algeria e Marocco(in quest'ultime due, meno comune). E' presente in tutto il bacino del Mediterraneo, dal Portogallo alle coste pugliesi e fino in Abruzzo (secondo Mario Chiavetta)dove cresce il Corbezzolo (Arbutus unedo) ,la sua pianta nutrice alla stadio larvale. La pianta, dai bellissimi e saporiti frutti rossi, è una componente della fitocenosi della nostra macchia mediterranea. L'adulto depone le uova di colore giallo e sferiche, grandi come la testa di uno spillo. La larva è molto mimetica,come quella del nostro papilionide I.podalirius. La testa è molto caratteristica ed è tipica del genere Charaxes, assomiglia ad una maschera particolare. Puoi vedere i links postati da Angela. E' presente inoltre, sulla costa Slava e in Grecia. In Grecia, nel 1984, vidi una femmina a Parga che stava deponendo le uova..., le raccolsi e ho ottenuto moltissimi sfarfallamenti. Ho tutte le dipositive del ciclo. La specie in Puglia è bivoltina-secondo Parenzan 1975-, cioè presenta due generazioni all'anno:La prima in Giugno, meno abbondante e sarebbe rappresentata dalla forma brevicauda. La seconda, la forma septentrionalis, dopo la prima decade di Agosto fino nella prima metà di Settembre e denominerebbe la nostra sottospecie: Charaxes Jasius L. septentrionalis Vrty. (Parenzan 1975). Si nutre di frutta fermentata e di escrementi di animali. Essendo la specie legata al corbezzolo, è in grave pericolo per via del continuo degrado-purtroppo- della nostra macchia mediterranea: abuso edilizio, incendi... L'esemplare postato è un bel maschio; ho dovuto pazientare per circa due ore nell'attesa dei suoi continui antirivieni. Alla fine ne è valsa la pena e "siamo diventati amici"; mi veniva sulla testa, sulla spalla e sulla mano, attratto dal mio sudore. M'ha dato tanta soddisfazione ...voi mi capite. Bene, spero di averti accontentato, non è tutto, ma ho cercato di condividere il necessario. Ciao P.S. Ringrazio te e Angela per gli apprezzamenti!
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Modificato da - Antony in data 12/12/2009 11:41:24 |
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Cicerale Antonio Martino |
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phalaecus
Utente Normale
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Inserito il - 14/12/2009 : 17:52:00
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Ciao Antonio, benvenuto!anche da parte mia.
A proposito di foto: sto ancora aspettando la foto del Dorcadion, o devo venire da te per averla? (non è una minaccia, semmai una promessa)
A presto
Maurizio
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Maurizio Bollino |
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Fabio Mastropasqua
Moderatore
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Inserito il - 14/12/2009 : 18:33:58
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Ciao Antony
benvenuto e complimenti per le belle foto!
| Antony ha scritto:
In Grecia, nel 1984, vidi una femmina a Parga che stava deponendo le uova..., le raccolsi e ho ottenuto moltissimi sfarfallamenti. ... Essendo la specie legata al corbezzolo, è in grave pericolo per via del continuo degrado-purtroppo- della nostra macchia mediterranea
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bè in effetti le due affermazioni non sono molto "in sintonia". Sono sicuro che hai avuto un buon motivo per raccogliere e trasportare le uova altrove, però volevo solo precisare che è un comportamento da non "incentivare" in generale ed essendo il forum un "luogo" pubblico di divulgazione e sensibilizzazione oltre che di condivisione e conoscenza, ci tengo a precisare che la "traslocazione" di fauna selvatica, se non per motivi più che validi, andrebbe sempre evitato, tra l'altro in determinate circostanze è anche un'attività illegale e perseguibile.
Ciao a tutti
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phalaecus
Utente Normale
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Inserito il - 14/12/2009 : 18:39:45
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| Antony ha scritto:
Ciao Matteo. Ok, in breve qualche approfondimento sulla specie. Effettivamente, come ha detto Angela il Charaxes Jasius Jasius Linneo 1766 è uno dei piu bei esemplari della "nostra" entomofauna. Dico tra virgolette nostra, perchè è originario del Nord Africa: Tunisia, Algeria e Marocco(in quest'ultime due, meno comune). E' presente in tutto il bacino del Mediterraneo, dal Portogallo alle coste pugliesi e fino in Abruzzo (secondo Mario Chiavetta)dove cresce il Corbezzolo (Arbutus unedo) ,la sua pianta nutrice alla stadio larvale. La pianta, dai bellissimi e saporiti frutti rossi, è una componente della fitocenosi della nostra macchia mediterranea. L'adulto depone le uova di colore giallo e sferiche, grandi come la testa di uno spillo. La larva è molto mimetica,come quella del nostro papilionide I.podalirius. La testa è molto caratteristica ed è tipica del genere Charaxes, assomiglia ad una maschera particolare. Puoi vedere i links postati da Angela. E' presente inoltre, sulla costa Slava e in Grecia. In Grecia, nel 1984, vidi una femmina a Parga che stava deponendo le uova..., le raccolsi e ho ottenuto moltissimi sfarfallamenti. Ho tutte le dipositive del ciclo. La specie in Puglia è bivoltina-secondo Parenzan 1975-, cioè presenta due generazioni all'anno:La prima in Giugno, meno abbondante e sarebbe rappresentata dalla forma brevicauda. La seconda, la forma septentrionalis, dopo la prima decade di Agosto fino nella prima metà di Settembre e denominerebbe la nostra sottospecie: Charaxes Jasius L. septentrionalis Vrty. (Parenzan 1975). Si nutre di frutta fermentata e di escrementi di animali. Essendo la specie legata al corbezzolo, è in grave pericolo per via del continuo degrado-purtroppo- della nostra macchia mediterranea: abuso edilizio, incendi... L'esemplare postato è un bel maschio; ho dovuto pazientare per circa due ore nell'attesa dei suoi continui antirivieni. Alla fine ne è valsa la pena e "siamo diventati amici"; mi veniva sulla testa, sulla spalla e sulla mano, attratto dal mio sudore. M'ha dato tanta soddisfazione ...voi mi capite. Bene, spero di averti accontentato, non è tutto, ma ho cercato di condividere il necessario. Ciao P.S. Ringrazio te e Angela per gli apprezzamenti!
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Vorrei fare qualche precisazione riguardo quanto detto da Antonio. 1) Corologia: è vero che Charaxes jasius ha una distribuzione sovrapponibile a quella della pianta ospite, ma, al contrario di quanto scritto da Chiavetta (sulle cui affermazioni ci sarebbe molto da obiettare....), l'areale copre l'intera Italia peninsulare, estreme regioni settentrionali escluse (per l'areale di Arbutus unedo si veda http://luirig.altervista.org/schede...us_unedo.htm ). In particolare, arriva a Nord-Est fino al Friuli e alla Venezia Giulia e a Nord-Ovest fino alla Liguria. 2) La propensione del Verity per la descrizione di forme stagionali e individuali con dubbia o nulla valenza sistematica è stata oggetto di molti lavori, nella maggior parte dei quali i nomi introdotti da Verity sono stati quasi sempre "cassati". Anche nel caso di C. jasius non vedo motivo, nè tassonomico, nè sistematico, per continuare a utilizzare nomi infrasubspecifici (come la forma primaverile brevicauda) di nessuna utilità. Anche l'attribuzione a sottospecie delle varie popolazioni circummediterranee di jasius (a parte, a ragione, alcune sottospecie afro-tropicali) mi sembra poco verosimile, soprattutto alla luce del fatto che (cito Parenzan, P. & Porcelli, F., 2006 - I macrolepidotteri italiani Fauna Lepidopterorum Italiae (Macrolepidoptera). Allegato in .pdf a Phytophaga, Palermo, XV: 1-1051): La specie, come riportato da Vincenzo Petagna, non è autoctona, ma è stata introdotta in Italia da Antonio Pinto, che ha portato per primo le larve dall’Egitto nel Regno delle due Sicilie verso la metà del secolo XVIII. Se ciò è vero, infatti, non ritengo possibile che una popolazione di Charaxes jasius, introdotta meno di 250 anni fa in Italia meridionale e da lì estesasi lungo la penisola, possa essersi differenziata in una sottospecie in un tempo tanto breve. Al di là dell'introduzione antropica o dell'origine autoctona della specie, comunque, le pupe sono talmente sensibili alle variazioni ambientali da dare origine a individui fortemente devianti dal pattern tipico della specie, senza che ciò si debba considerare appartenenza a sottospecie. 3) Periodo di volo: qui da noi, nel Salento, gli adulti volano, scarsi, da fine maggio a fine giugno, e, più abbondanti, da metà agosto a metà settembre. Avendo dei corbezzoli in giardino, su cui tutti gli anni le femmine depongono le loro uova, posso anche dire che, negli ultimi anni, la seconda generazione ha prolungato il proprio periodo di volo: è di poco tempo fa l'osservazione di una femmina deponente alla metà di ottobre. Se ciò sia dovuto ad un cambio climatico globale, o a fenomeni stagionali su scala ridotta, non saprei dire.
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Maurizio Bollino |
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phalaecus
Utente Normale
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Inserito il - 14/12/2009 : 18:49:34
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| Fabio Mastropasqua ha scritto: la "traslocazione" di fauna selvatica, se non per motivi più che validi, andrebbe sempre evitato, tra l'altro in determinate circostanze è anche un'attività illegale e perseguibile.
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Fabio, quanto è vero ciò che dici!!! Purtroppo, molti non si rendono conto di quale danno potrebbero arrecare. Ricordo ancora, qualche anno fa, quanto dovetti lottare per convincere un amico siciliano che non era il caso di introdurre in natura (in un'area della Sicilia nord-orientale) Allancastria cerisy solo perchè intorno a casa sua le Aristolochia abbondavano!!! A quanto pare, in quel caso ci sono riuscito, se non altro perchè non mi risultano articoli sensazionalistici sul rinvenimento di questa specie in Sicilia.......
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Maurizio Bollino |
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Antony
Utente Medio
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Inserito il - 14/12/2009 : 19:02:08
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E' vero Fabio, è più che giusto quello che dici.... Sappi che è stato fatto solo per motivi di studio non per "traslocazione" di fauna selvatica, non me lo sarei MAI permesso. Comunque ,grazie per la precisazione;una buona occasione per ricordarlo a tutti gli amici di forum. Grazie per i complimenti!
Saluti, Antony
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Cicerale Antonio Martino |
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Antony
Utente Medio
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Inserito il - 14/12/2009 : 22:05:10
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Ciao Maurizio, ti ho spedito tutto nello stesso giorno... E' troppo lungo spiegarti...Urge una tua telefonata,ora pranzo o in serata. Ci conto subito! Ciao, a risentirti. Antonio.
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Cicerale Antonio Martino |
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