Identificazione
Grande e bruno uccello di palude, “cugino” degli aironi
dai quali si distingue per l’aspetto meno slanciato, il collo
più corto e pesante e le zampe tozze e verdastre; dall’aspetto
barrato e screziato è solito nascondersi nei fitti canneti
dove assume, soprattutto se allarmato, una tipica posizione con il
collo e il becco tesi verso l’alto, confondendosi con la vegetazione.
Sul capo presenta, anche se difficili da notare a distanza, una macchia
nera sulla fronte e una sotto ognuno degli occhi che nei giovani sono
marroni. Il becco è giallastro e non molto sviluppato. Il Tarabuso
è animale crepuscolare per cui è raro vederlo in volo
quando mostra grandi “piedi”, ali grandi e scure, collo
ripiegato su se stesso e battiti d’ala abbastanza profondi e
veloci. Il tipico verso (simile al suono prodotto soffiando in una
bottiglia di vetro) udibile soprattutto al crepuscolo rimane, tutto
sommato, il miglior metodo per individuare questo schivo animale.
Habitat
Strettamente legato alla presenza del canneto, nel
fitto del quale nidifica, il Tarabuso frequenta paludi, rive fluviali,
acque stagnanti e rive lacustri. In genere evita le zone soggette
a gelo invernale per cui le popolazioni più settentrionali
migrano in Europa meridionale durante la stagione fredda
Alimentazione
Il Tarabuso si nutre principalmente di rane, pesci
e insetti che cattura mimetizzandosi tra le canne.
testo di Fabio Mastropasqua