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Ros
Utente Master
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Inserito il - 11/03/2010 : 20:52:27
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La nostalgia dell'acqua di mare si fa sentire Per sentire più vicino il ritorno nel tanto amato ambiente marino inserisco alcune foto di questa estate scattate nel Mar Piccolo di Taranto.
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Ros
Utente Master
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Inserito il - 11/03/2010 : 20:53:06
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Ros
Utente Master
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Inserito il - 11/03/2010 : 20:53:45
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Ros
Utente Master
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Inserito il - 11/03/2010 : 20:54:29
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Ros
Utente Master
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Inserito il - 11/03/2010 : 20:55:19
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Ros
Utente Master
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Inserito il - 11/03/2010 : 20:55:58
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Ros
Utente Master
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Inserito il - 11/03/2010 : 20:56:46
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DEVIL
Moderatore
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Inserito il - 11/03/2010 : 22:58:26
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Immagini molto belle Rossella, è impressionante l'incremento di biodiversità che queste strutture artificiali creano. Nella quinta e nella sesta immagine si vedono delle ascidie coloniali verdine; hai qualche immagine più ingrandita? Non vorrei prendere un abbaglio ma potrebbe trattarsi della specie alloctona Polyandrocarpa zorritensis di origine peruviana;una delle cinque specie dello zoobenthos invasive che sono state censite proprio qui insieme al polichete tubicolo Branchiomma luctuosum che si vede pure nelle tue foto.
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Modificato da - DEVIL in data 11/03/2010 22:59:30 |
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Angelonitti
Utente Senior
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Inserito il - 11/03/2010 : 22:58:48
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Molto suggestive, brava...
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Angelo Nitti Molfetta (BA) |
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Ros
Utente Master
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Inserito il - 12/03/2010 : 14:06:19
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Bravo Enrico giusta osservazione si tratta della specie peruviana Polyandrocarpa zorritensis. Potresti dirmi oltre a questa e Branchiomma luctuosum le altre 3 presunte specie "invasive" censite in Mar Piccolo.
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Ros
Utente Master
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Inserito il - 12/03/2010 : 14:07:54
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Dimenticavo la foto da vicino
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DEVIL
Moderatore
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Inserito il - 12/03/2010 : 16:40:36
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Si mi sembra proprio lei, le altre 3 sono : il porifero Paraleucilla magna che vive in Brasile Australia e Mar Rosso e che hai postato qualche tempo fa, il bivalve Musculista senhousia originario dell'Indo-Pacifico che crea disagi alla mitilicoltura, e l'ascidia Microcosmus squamiger di origine australiana. Questo per lo zoobenthos, perchè mi risultano altre 25 specie alloctone nei Mari di Taranto non tutte invasive.
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Ros
Utente Master
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Inserito il - 12/03/2010 : 19:09:11
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Grazie Enrico le specie che hai elencato combaciano con quelle che conoscevo io. Ma dalle mie osservazioni ho capito che il concetto di specie “invasiva” è relativo e ti spiego perché. Una determinata specie alloctona può presentare carattere fortemente invasivo sviluppandosi in modo abnorme a discapito di specie simili autoctone, non trovando nel nuovo sito di introduzione i naturali competitori e/o predatori che controllavano le dimensioni delle sue popolazioni nel luogo d’origine, ma dopo un certo periodo di tempo più o meno lungo le dinamiche naturali provvedono a limitare l’iniziale esplosione demografica. Alla fine di questo processo di “naturalizzazione”, (i cui meccanismi credo che non siano del tutto conosciuti) la specie si amalgama nella comunità che l’ha ospitata coesistendo con le altre componenti. Durante le immersioni, fatte in entrambi i seni, oltre alla constatazione dell’importante regressione dell’alga Caulerpa racemosa, ho appurato che delle 5 specie che hai citato l’unica che continua ad essere molto abbondante in determinati punti del Mar Piccolo è l’ascidia Polyandrocarpa zorritensis. Secondo te è plausibile questa mia considerazione?
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Modificato da - Ros in data 12/03/2010 19:11:48 |
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Ros
Utente Master
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Inserito il - 12/03/2010 : 19:10:27
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Secondo te questo è Microcosmus squamiger?
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DEVIL
Moderatore
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Inserito il - 12/03/2010 : 22:34:29
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Da questo punto di vista sicuramente si. La considerazione che hai fatto sulla Caulerpa racemosa è verissima, dopo i primi anni in cui si insedia e prolifera incomincia poi a diminuire fino a stabilizzarsi, ciò sicuramente è dovuto alla reazione dell'ambiente circostante alla nuova specie. Ma un'altra considerazione che caratterizza le specie invasive alloctone è la capacità di diffusione rapida in luoghi anche molto lontani dal punto in cui sono stati accidentalmente rilasciati, e in questo devo dire che il termine invasivo ci sta tutto. In pochissimi anni la Caulerpa è giunta fino a Barletta ad esempio; stessa considerazione si può fare con Thalassoma pavo poi è chiaro che avremo specie più o meno capaci di diffondersi in nuovi ambienti. Ad esempio l'alga giapponese Grateloupia turuturu arrivata nel Mar Piccolo con le ostriche Crassostrea gigas sembra essere circoscritta al punto in cui è stata rilasciata o poco più. Quello che mi chiedo è:<< Se è vero che le biocenosi riescono a contrastare con il tempo una determinata specie alloctona siamo sicuri che le nostre specie più minacciate dalla pesca l'inquinamento o altro riescano a superare questo ulteriore stress?>> P.S. Per quanto riguarda la tua ascidia non so se si tratti di Microcosmus squamiger ma posso informarmi
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Modificato da - DEVIL in data 12/03/2010 22:37:19 |
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daniele
Moderatore
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Inserito il - 14/03/2010 : 11:13:43
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Ciao Rossella, puoi postare la foto di Musculista che hai trovanto nel Mar Piccolo? Sono molto interessato grazie Daniele
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Salentu, lu sule, lu mare, lu ientu |
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