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Phylum / Tipo: Chordata ---> Classe: Aves / Uccelli ---> Ordine: Strigiformes ---> Famiglia: Tytonidae

Genere / specie

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Barbagianni
Barn owl
Trinitapoli (Bat)
9 settembre 2007
barbagianni tyto

Bari
29 settembre 1984

Descrizione

Rapace notturno di medie dimensioni (lunghezza 35-40 cm), il Barbagianni differisce dagli altri Strigiformi italiani per la maschera facciale a forma di cuore e per il piumaggio che risulta più chiaro.
Maschio e femmina sono simili: parti superiori color camoscio con macchiette a forma di goccia grigio-bianco. Testa tonda, assenza di ciuffetti auricolari, dischi facciali bianchi con una bordatura bruna che ne definisce il profilo. Al centro della faccia il becco forma una “V” alla cui base si trovano i neri occhi.
Il volo è basso, agile e silenzioso, con battiti alari profondi e veloci.
Il canto del Barbagianni è un sibilante grido come un soffocato e stridente soffio.
A causa delle abitudini notturne non è facile riuscire a vedere un Barbagianni. La sua presenza è però rilevabile oltre che dalle particolari vocalizzazioni, anche dalla scoperta di tracce indirette: le “borre”, rigurgiti di materiale non digerito (ossa, peli, piume, ecc.) sono la testimonianza della presenza della specie nel sito di ritrovamento.

Alimentazione

La dieta del Barbagianni è costituita prevalentemente da piccoli mammiferi (arvicole, topi, toporagni).
Ottimi predatori, cacciano nella notte con l’ausilio del sofisticato udito coadiuvato dalla vista. Due sono le strategie di caccia utilizzate da questa specie: in caso di buona visibilità (crepuscolo, luna piena, area urbana, ecc.) il Barbagianni, da un posatoio situato in posizione dominante rispetto al territorio circostante, si avventa in picchiata, rapido e silenzioso, sulla preda; in caso di buio totale invece sorvola l’area di caccia calibrando il volo con una serie di “aggiustamenti”, fino a localizzare con precisione la preda e bloccarla a terra con gli artigli protesi in avanti.
Attraverso l’analisi dei resti ossei contenuti nelle borre è possibile identificare le specie predate dal Barbagianni.

Habitat

Vive in zone pianeggianti o collinari caratterizzati da ampi spazi aperti (prati, pascoli, aree coltivate, ecc.) che fungono da “area trofica”: siti di caccia preferenziali della specie.
Il Barbagianni è una specie che ben si adatta a territori antropizzati: utilizza spesso come siti di riproduzione ruderi, fienili, granai e vecchie masserie.
In genere una coppia occupa ogni anno lo stesso territorio, in caso di abbondanza di prede si possono costituire rade colonie formate da più coppie.

Perchè i rapaci notturni hanno dischi facciali e visione frontale?

Una evidente differenza tra rapaci diurni e notturni è proprio la conformazione della testa. Nei rapaci diurni gli occhi sono posizionati lateralmente al capo e la morfologia generale della testa risulta essere affusolata e snella. I rapaci notturni invece hanno testa tonda, grande e piatta: gli occhi sono posizionati frontalmente all’interno di una maschera facciale che è caratteristica di tutti gli Strigiformi.
Si tratta di una struttura ampia e complessa, formata da fitte penne rigide disposte in più strati compatti, adatta a riflettere in modo efficace i suoni ad alta frequenza e nascosta sotto
un fine piumaggio acusticamente permeabile.
La funzione è quella generale dei padiglioni auricolari: i dischi facciali raccolgono i suoni da un ampia porzione di spazio e li dirigono nelle aperture auricolari. Le aperture auricolari sono asimmetriche (caratteristica peculiare degli strigiformi!): in questo modo la raccolta dei suoni avviene in una porzione di spazio tridimensionale.
Quando l’uccello sente un rumore ruota immediatamente la testa nella direzione di provenienza (rotazione anche di 270°!!) così da avere la sorgente sonora di fronte ed ottimizzare l’eventuale ascolto successivo.
La rotazione del capo consente inoltre all’animale di puntare gli occhi immobili sul bersaglio completando la percezione sensoriale della preda.
In conclusione la testa del Barbagianni (e in generale di tutti i rapaci notturni) è un vero e proprio radar capace di percepire e discriminare i suoni della notte e individuare con esattezza le sue prede.

Bibliografia consultata
CHIAVETTA, M. 1988. Guida ai rapaci notturni. Strigiformi d’Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Zanichelli, Bologna.
CIGNINI, B. 1989. La nicchia trofica del Barbagianni nella gravina di Castellaneta. Umanesimo della Pietra, 4, pp. 63-66.
HUME, R. 2002. Uccelli d’Europa. Collana “Guarda & Scopri”. Fabbri Editori, Singapore.
SUBLIMI SAPONETTI, S. 1986. Posatoio di Barbagianni Tyto alba in un casale altomedioevale dell’entroterra barese: S. Pietro in Balsignano. In FASOLA, M., Atti III Conv. Ital. Orn., 303-304.


Serena Scorrano
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