Identificazione
Rapace di medie dimensioni (apertura alare 115-150cm.) può
essere confuso, se osservato a distanza, con la più comune
Poiana (Buteo buteo) con la quale probabilmente condivide il primato,
tra i rapaci italiani, per il piumaggio cromaticamente più
variabile. Per quanto riguarda la colorazione, le caratteristiche
tipiche della specie sono una evidente barratura scura su fondo chiaro
presente sulla faccia ventrale delle remiganti (penne del volo), variabile
a seconda di sesso ed età dell’individuo, e tre barre
scure, di cui una terminale e due basali più sottili, presenti
sia sulla parte superiore che inferiore della coda; le zampe sono
gialle con unghie scure. Per il resto sono possibili tutte le variazioni
di colore dal marrone scuro al bianco. La sagoma in volo è
tipica, infatti, il Falco pecchiaiolo possiede capo esile (simile
a quello di un piccione) su un collo particolarmente lungo, ali molto
larghe alla base, e coda relativamente lunga, tutte caratteristiche
che aiutano a distinguerlo dalla Poiana. I maschi adulti presentano
di solito capo grigio e colorazione delle parti inferiori meno marcata
ma più contrastata delle femmine e dei giovani. Questi ultimi
si possono identificare con certezza grazie alla cera(base del becco)gialla,
l’iride marrone (gialla negli adulti) e le remiganti secondarie
(penne del volo alla base dell’ala) più scure.
Habitat
Il Falco pecchiaiolo frequenta, soprattutto in periodo riproduttivo,
formazioni forestali di estensione e struttura variabile, spesso nei
pressi di radure e praterie aperte, non necessariamente lontano a
insediamenti umani, pur essendo poco tollerante nei confronti del
disturbo diretto al nido.
Alimentazione
Le prede elettive di questo singolare rapace sono larve e
adulti di imenotteri sociali, quali vespe o bombi, più raramente
api. Nei periodi in cui scarseggiano questi artropodi, la dieta viene
integrata con le più svariate fonti alimentari, sia animali
(altri insetti, rettili, anfibi, micromammiferi, nidiacei e uova),
sia vegetali (frutti, bacche ecc.).
testo di Fabio Mastropasqua